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Un piano della mobilità sostenibile per le piccole realtà urbane

per migliorare la qualità della vita

di Fabio Gon

uno strumento per affrontare in modo unitario e coerente il tema della mobilità, definendo strategie, azioni e interventi da realizzare sulla rete viaria nel breve, medio e lungo termine.

Fino a pochi decenni fa nelle piccole città, nei quartieri, nei paesi, la bicicletta era il mezzo di trasporto più utilizzato.
Nel corso degli anni, in molti casi, queste realtà urbane sono cresciute in modo disordinato, spesso a seguito del processo di spopolamento delle grandi città, senza sviluppare una visione di lungo termine nei confronti dei bisogni di spostamento degli abitanti, e in particolare delle utenze deboli della strada.
Vi è stata poca attenzione alle modalità di utilizzo dello spazio urbano e alla qualità dello spazio pubblico.

Perché un piano

Ancora oggi, in queste realtà, muoversi a piedi e in bicicletta potrebbe essere più comodo e più veloce rispetto all’utilizzo dell’automobile.

L’elaborazione di un Piano della Mobilità Sostenibile permette di individuare le strategie, gli interventi e i costi per sviluppare una mobilità alternativa all’automobile, sia in ambito urbano, sia negli spostamenti extraurbani.
E’ l’occasione per affrontare in modo unitario e coerente il tema della mobilità, fornendo all’amministrazione pubblica uno strumento che accompagna le revisioni del piano regolatore, definisce gli interventi da realizzare sulla rete viaria nel breve, medio e lungo termine, ne stima i costi: una pianificazione della mobilità, che preveda azioni e misure che scoraggino l’uso del mezzo motorizzato, e che permetta di ottenere un concreto e visibile cambiamento nelle abitudini di spostamento degli abitanti.

Un metodo di lavoro esportabile

Nella sezione Progetti riportiamo il processo che ha portato all’elaborazione del Piano della Mobilità Sostenibile di Turriaco, un piccolo paese posto sulla riva sinistra del fiume Isonzo in provincia di Gorizia.
Il metodo utilizzato, le strategie e le soluzioni tecniche individuate sono esportabili in paesi, piccole città e quartieri periferici delle grandi città, che presentano caratteristiche analoghe:

  • una viabilità principale costituita da poche arterie, interessate da importanti flussi di traffico di attraversamento nelle ore di punta, percorse a elevata velocità;
  • la restante rete viaria prevalentemente a carattere residenziale: strade percorse da pochi autoveicoli che si muovono a velocità eccessiva; strade occupate da auto in sosta, spesso prive di marciapiedi continui;
  • l’assenza di percorsi ciclabili sicuri, se non per qualche breve tratto sconnesso, spesso realizzato nel corso delle varie urbanizzazioni.

Un Piano per cambiare

Avviare un percorso di elaborazione di un Piano della Mobilità Sostenibile che diventi un’occasione concreta di cambiamento, richiede:

  • amministratori pubblici capaci di desiderare una nuova visione dello spazio urbano e di fare scelte che possono sembrare, in prima lettura, non facili;
  • un processo di comunicazione e di coinvolgimento degli abitanti di qualità affinché il cittadino si riconosca nelle strategie e nelle azioni individuate; 

  • la capacità di costruire alleanze e di individuare opinion leader sul territorio.

Un percorso partecipato

Fondamentale il coinvolgimento degli abitanti, nelle varie fasi di elaborazione del Piano, al fine di:

  • sviluppare una crescita collettiva sul tema della mobilità;
  • far crescere la consapevolezza rispetto alle esigenze di categorie di utenti della strada che usualmente non hanno voce;
  • condividere i problemi e i bisogni della mobilità;
  • costruire in maniera partecipata i principi e le strategie alla base del Piano;
  • individuare modalità e priorità di intervento, concretamente e fattivamente realizzabili, e soluzioni tecniche condivise;
  • allargare lo sguardo alla mobilità di oggi e di domani, sia relativamente all’ambito urbano, sia relativamente agli spostamenti verso le realtà limitrofe.

Un Piano per una mobilità nuova

In molte realtà urbane, con caratteristiche analoghe a quelle presentate, è possibile pianificare e avviare un reale processo di cambiamento delle abitudini riguardanti la mobilità, anche senza disporre di grandi risorse economiche.


Il Piano della Mobilità Sostenibile non è un punto di arrivo ma è il punto di partenza per costruire un nuovo modo di vivere la città, i paesi, lo spazio urbano.
Redatto attraverso un percorso di condivisione e di confronto, diventa patrimonio della città e dei suoi abitanti: non uno strumento statico ma uno strumento che dovrà essere aggiornato, migliorato e ulteriormente ampliato attraverso periodiche occasioni di verifica pubblica, sia rispetto alle modalità di attuazione, sia rispetto al raggiungimento degli obiettivi posti alla base del Piano stesso.

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